* H O T E L
Il Castello di Rivara conta - dalla sua apertura nel 1985
fino a oggi - un numero cospicuo di presenze nazionali e internazionali. Artisti e collezionisti, critici e curatori,
storici dell’arte e giornalisti hanno contribuito negli anni a costruire l’immagine
di un centro per l’arte contemporanea che si è distinto per una vivace politica
culturale.
Lo sguardo onnivoro sempre
rivolto alle novità e alle sperimentazioni di Franz
Paludetto, che ha riportato il Castello
da residenza nobiliare a polo
di attrazione artistica (il Castello
era sede della scuola
del Cenacolo di Rivara), si base
su una gestione dinamica aperta a forme di collaborazione, di residenze e
convivenze con artisti e professionisti dell’arte.
La collezione raccolta in anni di mostre personali e
collettive si annida in ogni angolo, dentro e fuori le mura del Castello neobarocco
e di quello medioevale. Le opere si
stratificano nei corridoi, sulle scale, nelle stanze, nel parco. Si
sovrappongono epoche e stili, artisti e generi. L’allestimento è unico:
abitazione privata da una parte, famigliare e accogliente, e l’estetica del
museo dall’altra, elegante e in parte decadente.
Ovunque i muri sono affollati di quadri, fotografie,
interventi site-specific, installazioni, sculture. L’aspetto a volte
trasandato, altre volte understated e sommesso, è la pelle di un’anima viva che
ha consumato esperienze. In tutto il Castello
si respira un’energia fatta
del ricordo di storie e ‘leggende’
talmente numerose da essere
in parte dimenticate.
Un’ala del Castello,
solitamente chiusa al
pubblico, ospita otto
stanze inabitate dagli
anni Novanta, fatta
eccezione del piano terra adibito a residenza privata di Franz
Paludetto.
Nel corso degli anni Ottanta
e Novanta vi hanno dormito
Aldo Mondino, Felix Gonzales-Torres, Karin Kneffel, Miriam Cahn,
Hermann Pitz, Gianni
Piacentino, John Armleder,
Maurizio Cattelan, Raymond
Pettibon, Allan McCollum, Dan
Graham, Stefan Balkenhol, Candida Höfer, Silvie Fleury, Nicus Lucà, Julian
Opie, Charles Ray (solo per citarne alcuni).
Il passato occupa un
ruolo centrale ma non è
mai stanziale. Dentro le
camere è possibile
percepire un pezzo
di storia che ancora vive in un raggio d’azione che va oltre la storia
stessa.
Spostando l’attenzione al presente, otto giovani artisti – Elisa Barrera,
Riccardo Beretta, Nicolò
Degiorgis, Pasquale Di Donato, Derek Maria Francesco Di Fabio, Jacopo
Mazzonelli, Cristiano Tassinari, Matteo Vinti - sono invitati
a tornare in
quelle stanze per
abitarle con un
progetto ad hoc
che sarà allestito
in ciascuna delle camere a loro assegnate.
Il progetto intende trasformare quest’ala
del Castello in una forma insolita di HOTEL
(da cui prende il nome l’intero
progetto) e sarà comunicato con una formula di accesso per il pubblico unica
nel suo genere: trascorrere una notte in una stanza per vivere in rapporto
diretto l’intervento dell’artista. L’HOTEL sarà aperto al pubblico dal 25 maggio
2013 e per i tre mesi successivi (giugno, luglio, agosto).
La stanza diventerà un luogo
privato e intimo
nel quale vedere
ed esplorare l’opera
d’arte con la
volontà di riappropriarsi di una
dimensione più famigliare, oggi persa, di vivere il rapporto con l’artista e la
sua estetica.
Ciascuna stanza diventerà un triplice contenitore in cui
conviveranno la memoria del luogo e il suo background culturale, l’esperienza e
il lavoro dell’artista al suo interno e il rapporto del pubblico con lo spazio
modificato da questo progetto.
L’intervento degli artisti si divide in tre momenti: 1)
l’esperienza come ospite che anticipa quella del visitatore e ne permette di
capire le dinamiche emotive e le necessità spaziali, pratiche e non; 2) la
progettazione di un’opera che potrà essere intesa nelle forme e nelle modalità
più consone al linguaggio dell’artista (pittura, installazione, scultura, video,
fotografia, disegno, grafica,
wall painting, performance,
design, etc) e
il suo allestimento;
3) l’apertura dell’HOTEL a un pubblico di addetti ai lavori, e non.
* H O T E L
The Castle of Rivara has had many national and international
guests, since it opened in 1985. Artists, collectors, critics, curators, art
historians and journalists have contributed to building its image over the
years as a center for contemporary art that stands apart for its lively
cultural policy.
Franz Paludetto has always been open to the novelties and
experimentations that have transformed the castle from an aristocratic
residence to an artistic center (the castle was also the home of the Cenacolo
School of Rivara), and it is run with an open and dynamic management format
based on collaboration with resident and visiting artists and art
professionals.
The collection was formed through years of personal and
collective exhibitions. Works are on display in every corner, inside and
outside the walls of the neo-Baroque and medieval castle, distributed in the
halls, up and down the stairwells, in the rooms and throughout the grounds.
Eras and styles overlap with different artists and genres. This is a unique
“museum”: on one hand it is a private residence with a familiar, welcoming
atmosphere, but on the other, it has the elegant (and partly decadent) look and
feel of a museum.
Every wall is laden with paintings, photographs,
site-specific works, installations and sculptures. At times, it seems run down,
and in other places, understated and subdued. It’s the skin of a living soul
that has done quite a few things. Throughout the castle, there is a palpable
energy made up of the memories of so many stories and “legends”, some of which
have slipped partially into oblivion.
The neo-Gothic wing, usually closed to the public, has eight
rooms which have not been lived in since the 1990s, except for the ground floor
were Franz Paludetto has his private apartment.
During the 1980s and 1990s, the guests of those rooms
included Aldo Mondino, Felix Gonzales-Torres, Karin Kneffel, Miriam Cahn,
Hermann Pitz, Gianni Piacentino, John Armleder, Maurizio Cattelan, Raymond
Pettibon, Allan McCollum, Dan Graham, Stefan Balkenhol, Candida Höfer, Silvie
Fleury, Nicus Lucà, Julian Opie, and Charles Ray (just to name a few).
The past has a central role, but it is never static. A piece
of history can be felt inside the rooms , and it is still vibrant in the range
of movement that transcends history itself.
Coming now to the present, eight young artists – Elisa
Barrera, Riccardo Beretta, Nicolò Degiorgis, Pasquale Di Donato, Derek Maria
Francesco Di Fabio, Jacopo Mazzonelli, Cristiano Tassinari, and Matteo Vinti
were invited to return to those rooms to populate them with a customized
project that would be set up in each of the rooms they are assigned to.
The project's aim is to transform this wing of the castle
into an unusual HOTEL (which is the name of the project). Information will be
issued to explain the one-of-a-kind method of access: visitors will be able to
see this museum by spending a night in a room to experience the direct impact
with the artist's work. The HOTEL will be opened to the public in May 2013 and,
for the opening and three other events scheduled during the summer months
(June, July and August), the management has chosen to invite collectors,
curators, critics, and gallery owners who are closer to the contemporary
generation.
The room becomes a very private place in which to see and
explore artwork with the desire to reclaim a more familiar dimension that has
been lost, which is to experience a relationship with artists and their
interpretation of beauty.
Each room will become a triple recipient: for memories of
the place and its cultural background, the artist’s experience and work on the
interior decor, and the relationship between the public and the modified space
of this project.
The artist’s contribution is divided into three moments: 1)
being a guest and anticipating the reactions of the visitor, which allows
him/her to understand emotional dynamics, practical and spatial requirements
and other factors; 2) the design of a work can be seen in the forms and
modalities that best fit the artist’s form of expression (painting,
installation, sculpture, video, photography, drawing, graphics, wall painting,
performance, design, etc.) and his/her set up; 3) the opening of the HOTEL to a
public of trained operators, and other people too.